Un gruppo di ricercatori ha proposto una nuova metrica personalizzata per misurare lo sviluppo in base al benessere umano a lungo termine.
I 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) si propongono come linee guida per dare una vita migliore a tutti e garantire che nessuno venga lasciato indietro. Stabiliti nel 2015 dall'ONU, portano in primo piano salute e ambiente, senza dimenticare fame e povertà, istruzione, diritti e parità di genere, nonchè un più equo accesso alle risorse.
Sottoscritto da 193 paesi, tra cui l'Italia, l'ambizioso piano rappresenta una sfida politica ed economica globale che vede particolarmente esposti i paesi più poveri. Governi, imprese, società civile sono tutti chiamati ad un ripensamento di quegli stili di vita e di consumo che non sono sostenibili nel lungo termine.
Come si può realisticamente valutare se l'umanità si stia muovendo verso uno stile di vita sostenibile a livello globale?
Per monitorare i progressi verso questi obiettivi viene utilizzato un set di oltre 220 indicatori, ma la natura sovrapponibile di alcuni dei parametri rende a volte difficile fare chiarezza. Serve un indicatore globale unico per valutare i progressi complessivi.
In risposta al dilemma, l'International Institute for Applied Systems Analysis promuove la pubblicazione su PNAS di uno studio condotto da ricercatori dell'Università di Vienna, del Vienna Institute of Demography (Austrian Academy of Sciences) e dell'Università Bocconi. I ricercatori coinvolti hanno formulato un nuovo indicatore personalizzato basato sull'aspettativa di vita e su di una valutazione del benessere che prende in considerazione sia parametri oggettivi che soggettivi. Il nuovo indicatore prende il nome di 'Years of Good Life (YoGL) indicator': indicatore degli anni di vita buona (YoGL).
Autore principale dello studio è Wolfgang Lutz, direttore fondatore del Wittgenstein Center for Demography and Global Human Capital, un centro collaborativo dell'Austrian Academy of Sciences, International Institute for Applied Systems Analysis e University of Vienna. Finanziato, grazie a Lutz, dal Consiglio Europeo della Ricerca, il documento rappresenta un primo passo verso la corretta e completa valutazione del benessere umano sostenibile, in cui sono presi in considerazione anche feedback relativi ai cambiamenti ambientali.
A differenza di altri indicatori, il calcolo dello YoGL non si limita ad un'analisi a livello nazionale, ma si adatta alla definizione flessibile di sotto-popolazioni e orizzonti sul lungo termine. Ha anche il potenziale di diventare una 'moneta' di valutazione dei benefici di determinate azioni.
Ad esempio, i costi sociali delle emissioni di anidride carbonica potrebbero essere valutati in termini di anni di benessere perduti per le generazioni future, non più solo in termini economici. Lo YoGL diverrebbe quindi un indicatore chiave per misurare il progresso sostenibile in maniera integrata e tangibile.