L’aria entra nel nostro corpo attraverso il naso e in minor misura dalla bocca. L’aria che entra dalle narici passa attraverso due cavità nasali fittamente dotate di vasi capillari e tappezzate di peli e muco: a contatto con i capillari si riscalda e si arrichisce di umidità, mentre il muco, denso e viscoso, e le ciglia respiratorie la filtrano trattenendo i germi e le particelle di polvere. L’aria che entra dalla bocca non viene né riscaldata né filtrata per cui è consigliabile respirare dal naso.
L’aria poi passa per la faringe, che è collegata in basso da una parte con l’esofago, che conduce allo stomaco e dall’altra con la laringe, a cui segue la trachea. La laringe presenta una valvola, l’epiglottide, che si sooleva quando passa l’aria, ma si chiude al passaggio del cibo, impedendo che entri nella trachea. Si spiega così perché è impossibile deglutire e respirare contemporaneamente. La trachea è un tubo lungo 12 cm circa che in prossimità dei polmoni si divide in due rami, chiamati bronchi.
I bronchi entrano nei polmoni e danno origine a ben 23 serie di ramificazioni (più di 8 milioni in totale) che si suddividono in condotti sempre più piccoli, inferiori anche al centesimo di millimetro di diametro, e chiamati bronchioli. Questa riduzione del diametro è utile per intrappolare le particelle che hanno superato il filtro nasale e impedire loro di arrivare agli alveoli, che sono la parte terminale dei bronchioli. Si presentano come piccole formazioni sferiche, a forma di grappoli, che ricordano appunto gli acini d’uva, circondati da una fitta rete di capillari. Essi sono la vera unità funzionale del polmone: è da qui che l’ossigeno entra nel sangue per essere trasportara in tutte le cellule del nostro corpo. E per assicurare un’ampia superficie di scambio, gli alveoli sono circa 300 milioni e formano una superficie totale di 100-140 mq pari a quella di un grande appartamento.