Cosa fare dall'anidride carbonica catturata? Tra le molte soluzioni, si studia la possibilità di trasformarla in un prodotto commerciabile, come l'etanolo
Diversificare le fonti di energia è il grande tema del decennio, eppure la domanda di energia globale della società umana è tale da non permettere di rinunciare ai combustibili fossili ancora per diversi decenni. La stessa Unione Europea non prevede di raggiungere la neutralità carbonica prima del 2050.
Non sorprende, quindi, che stia crescendo velocemente il sostegno per lo sviluppo e l'implementazione di tecnologie capaci di intercettare le emissioni di anidride carbonica alla fonte prima che possano diffondersi nell'atmosfera e depositare la CO2 in luoghi dove non possa fare danni o trasformarla in prodotti utili. Stiamo parlando delle tecnologie di Carbon Capture and Storage (CCS) o Carbon Capture and Utilization(CCU).
Alcuni dei più grandi progetti di cattura e stoccaggio dell'anidride carbonica sono previsti in Europa, nel Mar Adriatico e al largo della baia di Liverpool, per esempio.
In tal senso, una proposta interessante emerge da uno studio pubblicato su Nature Catalysis e condotto dall'Università di Cincinnati in collaborazione con l'Università della California Berkeley e il Lawrence Berkeley National Laboratory.